Lo dimostrano la crescita qualitativa, l’interesse della critica e del mercato e i successi riportati ogni anno nei concorsi nazionali e internazionali. Merito soprattutto di una forte valorizzazione del territorio e dei suoi vitigni autoctoni più importanti, e di una nuova generazione di enologi e di imprenditori vitivinicoli.
Con 36 mila ettari di superficie vitata e una produzione annua di 3,8 milioni di ettolitri, la vitivinicoltura oggi è senza dubbio il comparto più importante nell’ambito della produzione agricola regionale.
La produzione di vini a denominazione di origine raggiunge il milione di ettolitri, di cui:
oltre 800 mila di Montepulciano d’Abruzzo
192 mila di Trebbiano d’Abruzzo
4 mila per la DOC Controguerra
4 mila per il Montepulciano d’Abruzzo “Colline Teramane” che dalla vendemmia 2003 può fregiarsi della DOCG.
Le aree produttive si concentrano prevalentemente nella zona collinare, in particolar modo nel teatino dove insiste il 75% del territorio vitato; seguono Pescara e Teramo con circa il 10% ciascuna e infine L’Aquila con meno del 4%.
I tre quarti della produzione complessiva di vino provengono da 40 cantine cooperative (32 attive in provincia di Chieti) che unitamente a quelle private compongono un quadro di 160 aziende di trasformazione, 120 delle quali imbottigliano con propria etichetta. Nel 2004 il prodotto confezionato ha superato 100 milioni di bottiglie.
La forma di allevamento maggiormente diffusa in Abruzzo è la pergola abruzzese che rappresenta oltre l’80% del vigneto regionale mentre nei nuovi impianti e reimpianti prevale nella maggior parte dei casi la forma a filare (cordone speronato, cordone libero, gdc).
Oltre a quello nazionale, i principali mercati di riferimento per i vini abruzzesi sono: Germania (23%), Stati Uniti (20%) e Canada (10%). In forte crescita risultano il mercato inglese e quello dei Paesi del Nord Europa come Svezia, Danimarca, Norvegia, in virtù del buon rapporto qualità/prezzo dei nostri prodotti.