Vacanze tra i vigneti nelle colline teramane

Di admin | Monday February 20th, 2023 |

Visite guidate, degustazioni gastronomiche, pernottamenti in cantina o fra i vigneti, altre peculiari esperienze, segnano il nuovo passo delle attività correlate alla produzione vitivinicola. Negli ultimi tempi infatti molte aziende abruzzesi hanno premuto l’acceleratore sull’offerta enoturistica, valorizzando spazi storici o creando nuove attrattive realtà, con senso di ospitalità e un certo gusto. Ne abbiamo avuto la sensazione, più volte, nel nostro percorso primaverile che, ad estrazione, ci ha portato in provincia di Teramo, fra le colline e il mare, fra la Val Vibrata e la Valle Piomba. Produttori che si dividono tra vasi vinari e affreschi trecenteschi, fra potature e accoglienza del visitatore, tra un calice, un piatto tradizionale, una tipicità da proporre in vendita. Promuovendo la terra, raccontando il territorio.

Dormire in una botte immersi nella natura di Torano Nuovo

La mamma di Gaia Di Sabatino, la professoressa Morganti, scherza col tubo dell’acqua mentre annaffia il prato; giocano con lei due educati pastori tedeschi che corrono al sole, felicemente bagnati, tra la casa e il laghetto, tra la cantina e il vigneto, facendo lo slalom sui pali di testata dei filari, modellati e verniciati come tante matite multicolor. Quando arrivano sul prato grande, però, si fermano. Sanno che lì non si corre, anzi, non si transita proprio. Perché, una dopo l’altra, una di fronte all’altra, vi si affacciano le porte d’ingresso di piccole costruzioni in legno, ispirate al profilo delle botti. “Dormire in una botte”, spiega Gaia che conduce con la sorella Sveva questa piccola azienda di Torano Nuovo dove si producono vino e miele. Un glamping essenziale che nasce dall’idea di coniugare l’amore per il vino e la passione per l’ospitalità all’aria aperta. Un eco-glamping, anzi, che permette una completa immersione nella campagna circostante, senza però compromettere il livello di comfort. Ogni “botte” – distinta dai nomi: Montepulciano, Trebbiano, Cerasuolo e Cabernet – è alimentata con energia rinnovabile proveniente dai pannelli fotovoltaici posti sopra la struttura principale ed è dotata di servizio privato completo, riscaldamento e aria condizionata, con un occhio sempre attento alla sostenibilità, anche nella scelta degli arredi, dei prodotti per la persona, dei box colazione.

Soggiornare nei lodge fra ulivi e vigne delle colline di Atri

La strada la si può abbandonare tornando da Atri, vetusta città d’arte dalle mille bellezze storico-architettoniche oppure dalla spiaggia di Silvi Marina, risalendo verso le incontaminate campagne della frazione Treciminiere. Svolte e panorami, poi si imbocca la direzione interna della “Cirelli farm”. Giunti sul piazzale del centro aziendale, dopo aver scambiato alcune opinioni col padrone di casa, Francesco Cirelli, è semplice accorgersi di come questo luogo rappresenti pienamente l’animo del produttore. Dinamico e smart ma con le buone radici e le memorie tradizionali di zona dentro al cuore. Un’aia ben curata su cui si affaccia una casa colonica ristrutturata in chiave contemporanea, a pochi passi la cantina, moderna, funzionale, ma con anfore di terracotta a contenere i vini in elevazione. Ancora, recinti per piccoli allevamenti di animali da cortile, un frutteto, un orto, da cui muovere lo sguardo verso la campagna di Atri, tra calanchi, oliveti e vigneti. L’accoglienza qui punta sui vini e sugli altri prodotti dell’azienda agricola, biologica, nonché su altre tipicità “a metri 0”. Punta, soprattutto, ad ospitare gli enoturisti per un soggiorno di riposo, silenzio e privacy nei due “lodge tenda suite” immersi nell’uliveto secolare: un “campeggio” con tutti gli agi, arredamento contemporaneo, comodi letti, servizi privati confortevoli e un angolo cottura attrezzato per gustarsi in autonomia i sapori della terra, esattamente di quella terra.

Degustare nel chiostro, arte sacra e tipicità nella campagna di Morro d’Oro

L’Abruzzo è un grande produttore di silenzio, scriveva il geniale Giorgio Manganelli che, fra le tappe del suo reportage in regione, ha avuto modo di soffermarsi anche sulla trecentesca Abbazia di Santa Maria di Propezzano, dove ha scattato alcune fotografie. Arriviamo, nel silenzio della campagna di Morro d’Oro, di fronte ad uno dei monumenti più interessanti d’Abruzzo, circondato dai vigneti di Paolo Savini de Strasser, la cui famiglia possiede la tenuta di Propezzano dall’Ottocento. Inclusi gli antichi ambienti monastici – che oggi, in parte, ospitano la cantina – fra il grande chiostro affrescato, il suggestivo refettorio, gli ampi spazi interni che un tempo erano destinati alle celle dei frati e le logge affacciate sul pozzo. Ci accoglie la sua compagna di vita, Cristiana Canzio, che si occupa dell’accoglienza, fra eventi, degustazioni, mostre, in un’atmosfera che vive del connubio fra storia e contemporaneità. Arredi d’epoca e pezzi vintage scandiscono l’ambiente, dove è possibile godersi un pranzo, un aperitivo o una cena con piatti e prodotti locali e stagionali accompagnati dai vini di Paolo, ristoro più che ristorazione, tipico e trendy allo stesso tempo, ai tavoli oppure sulle tovaglie da pic-nic, stese sul prato del chiostro o nei vicini vigneti.

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