CULTO E TRADIZIONI PASQUALI IN ABRUZZO
Le festività pasquali hanno un sapore familiare nella nostra regione, che riporta alle proprie origini.
Sono profondamente legate, ancor più di quelle natalizie, alla cristianità. Riti radicati nel corso dei secoli, anche in alcune tradizioni contadine: in certe rievocazioni storiche, ci sono persino particolari che si discostano dalle sacre scritture, con narrazioni più laiche se non addirittura con usanze e simbologie pagane.
Ciò che rimane incredibile è la diversità, anche in questo caso, con la quale ogni borgo o area celebra la propria devozione ed identità. Un periodo magico, nel quale, durante le prime splendide giornate primaverili, è possibile avvertire il forte legame ancora esiste, nonostante il passare degli anni, con le tradizioni più autentiche, evocative e genuine.
Dato che per adesso le disposizioni non consentiranno di organizzare manifestazioni collettive, Vi accompagneremo in un itinerario ideale della Settimana Santa in Abruzzo, certi di poter assistere alle loro celebrazioni, il prossimo anno.
MERCOLEDÍ SANTO
- Durante il mercoledì e nella giornata di venerdì, presso lo splendido borgo medievale di Gessopalena (CH) c’è la Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo: attraverso dei quadri viventi, vengono rievocate le vicende legate alla crocifissione di Gesù.
GIOVEDÍ SANTO
- a Lanciano (CH) si svolge la suggestiva Processione degli Incappucciati, che risale al XVI secolo. I Confratelli di San Filippo Neri percorrono il centro storico, vestiti con tonache nere e medaglioni con simboli di morte, con il volto incappucciato, come atto di penitenza per il tradimento di Cristo. Al centro del corteo si trova il Cireneo, che porta una croce e cammina scalzo.
- nel grazioso borgo di Cellino Attanasio (TE), tra la Valle del Vomano e la Valle del Piomba, si celebra “Lu Giuviddì Sande”: una manifestazione dedicata ai canti di questua della Settimana Santa. Gruppi di musica popolare propongono canti di Passione per le vie del paese, tra stand di promozione dell’artigianato locale, prodotti tipici e la “Sagra del Vino Cotto“.

VENERDÍ SANTO
Le celebrazioni legate a questo appuntamento sono innumerevoli e ne ricordiamo solo alcune:
- La Processione del Cristo Morto di Chieti è forse la più antica d’Italia. La sua origine risalirebbe all’842 d.C., anno in cui si concluse ufficialmente la ricostruzione della prima cattedrale, distrutta nell’801 da re Pipino. Nel XVI secolo nacque l’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti, che ancora oggi cura l’allestimento del rito. Subito dopo la Messa Vespertina, la processione esce dalla Cattedrale di San Giustino snodandosi lungo il corso principale e le altre vie del centro storico, addobbate con drappi di raso alle finestre. I sette “Simboli” della Passione e le statue del Cristo Morto e della Madonna sono seguiti dal coro per tenori primi, tenori secondi e bassi, composto da oltre 160 elementi, che intona il Miserere composto verso il 1740 da Saverio Selecchy (Chieti, 1708-1788), maestro di cappella della Cattedrale. Ogni Simbolo è scortato dagli appartenenti alle confraternite cittadine, ognuno incappucciato e vestito con l’abito del proprio sodalizio, ma anche da cantori, musicisti e gente proveniente da tutta la regione.

- a Penne (PE) si svolge la storica Processione del Cristo Morto, anch’essa tra le più antiche in Italia e risalente al 1570. A partire dal tramonto la processione attraversa le vie del centro storico, da Colle Sacro a Colle Castello, accompagnata dalla banda musicale e dal coro cittadino che intona il Miserere. La sua unicità è dovuta ai simulacri che la compongono: il gruppo ligneo della Passione; la Coperta funebre, anche conosciuta come Copertone, ricamata in oro ed argento e fili di seta variopinti con la tecnica del punto raso su base di velluto nero, sulla quale è adagiata la statua del Cristo morto; la statua della Vergine Addolorata, ultimo simulacro che compone la processione, è una conocchia del XVIII secolo. La memoria popolare e i versi del poeta e scrittore Luigi Polacchi ricordano che, nel XIX secolo, l’Addolorata, durante la processione, era scortata da donne e bambine vestite di nero, le “addoloratine”. Oltre ad immergersi nella suggestiva atmosfera della storica processione, è possibile ammirare il “Cristo di pezza”, antico simulacro del Cristo morto, realizzato in stoffa, protetto e custodito per secoli in una pregiata urna di legno e vetro, nella chiesa di San Giovanni Battista dalle monache di Malta, la cui storia è avvolta da leggende e misteri.
- da annoverare anche la processione che si svolge presso L’Aquila, attraversando le vie del centro storico per poi concludersi presso la Basilica di Collemaggio
- a Teramo ha luogo la commovente Processione della ‘Desolata’, tra dolore, passione e sacralità
- a Pescara, la Processione si avvia dalla Chiesa del Sacro Cuore, verso la Cattedrale di San Cetteo, con grande partecipazione cittadina.
- Pescocostanzo (AQ), uno dei Borghi Più Belli d’Italia e nel cuore del Parco Nazionale della Majella, ospita una suggestiva Processione con Cristo morto, l’Addolorata e i simboli della Passione e con la Confraternita del Suffragio che canta il “Miserere”.
SABATO SANTO
- a Villa Badessa (PE), una frazione del comune di Rosciano abitata da una comunità italo-albanese, si celebra il Rito Bizantino. Durante la veglia notturna, delle donne celebrano la morte e resurrezione con gli “Enkomia”, piangendo sulla icona della deposizione di Cristo. A seguire il Papas, seguito dai fedeli, dà vita ad una suggestiva processione notturna. Al sorgere del sole, intona cantando il primo verso del Vangelo secondo Giovanni. Il corteo si avvia verso la chiesa per la celebrazione della Messa. Alla conclusione ci si scambiano gli auguri donandosi a vicenda uova dipinte e decorate.
- a Barrea (AQ) si assiste alla Passione Vivente, con la rievocazione delle ultime ore della vita di Cristo (dall’ingresso a Gerusalemme fino alla crocifissione).
PASQUA
- a Sulmona (AQ), c’è la celebrazione pasquale più curiosa, caratteristica e celebre d’Abruzzo: la “Madonna che scappa”. La Domenica di Pasqua, le statue di San Giovanni e San Pietro bussano tre volte alla Chiesa di San Filippo, dove si trova la statua della Madonna, per annunciare la resurrezione di Gesù. Al terzo tentativo, il portone si apre ed esce la Vergine vestita a lutto che, seguita dai due Santi, si incammina verso la statua di Gesù risorto. A metà percorso, la Madonna vede il Figlio ed inizia la sua corsa verso di Lui, l’abito a lutto cade ed ella appare vestita in abito verde, con tutt’intorno un volo di colombi bianchi e spari di mortaretti, musica di banda e squillo di campane a festa.
- a Spoltore (PE), si rinnova l’antico rituale della Madonna che corre, tradizione religiosa simile a quella che si svolge a Sulmona, la cui origine ha più di cento anni. Maria Maddalena corre per dare l’annuncio gioioso della Resurrezione del Cristo, ma la Madonna, vestita di nero, non ci crede. Solo al terzo tentativo, ancora incredula, si avvia verso il centro della piazza, seguita da San Giovanni e Maria Maddalena. Alla vista del Figlio, la Madonna lascia cadere il manto nero sotto cui appare una splendida veste bianca. La stessa mattina di Pasqua, sempre a Spoltore c’è la gara di Scucchio, un antico gioco contadino con uova variopinte.
- A Pianella (PE) si rinnova la rappresentazione storica de “Lu Bbongiorne”: dall’alto di un carro, alcuni giullari cantori e suonatori, in costume medievale, girano per le strade del paese, portando, con ironici versi in rima, un saluto ai cittadini. Nel pomeriggio, ormai da tradizione, ha luogo “La Predeche de San Zelvestre”: una sorta di satira originale, su vizi e virtù del popolo pianellese.
LUNEDì DELL'ANGELO
- ad Orsogna (CH) si svolte la “Sagra dei Talami”, durante la quale si celebra la Madonna Nera con una scenografica sfilata composta da sette carri, rappresentanti scene tratte dalle Sacre Scritture. Ognuno di essi trasporta un quadro con una raffigurazione dell’Antico e Nuovo Testamento ed è accompagnato da comparse viventi che prendono parte alla rappresentazione. È stata nominata “Patrimonio d’Italia per la Tradizione” nel 2011. Si tratta di un evento che richiama migliaia di persone, attratte da un rito che mescola teatro e devozione popolare. Nel corso degli anni, la celebrazione è stata organizzata il Lunedì dell’Angelo o il giorno seguente, il martedì.

Questi sono solo alcuni dei numerosi eventi che caratterizzeranno la Pasqua in Abruzzo: occasioni in cui questi luoghi raggiungono picchi di straordinaria bellezza e meritano più che mai di essere visitati. Un periodo ideale per scoprire le bellezze dei suoi borghi, con le botteghe artigiane, le taverne tipiche, i prodotti della tradizione enogastronomica e alcuni degli scorci più belli d’Italia, immersi in una natura accogliente e rigogliosa.
Per quest’anno le manifestazioni collettive sono sospese, ma è utile conoscere gli eventi ed i luoghi della tradizione regionale, magari pianificando un itinerario da percorrere appena sarà nuovamente possibile.
Come?
Il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, attento sostenitore del nostro territorio, ha promosso un progetto dedicato all’Enoturismo, mediante un’App gratuita, chiamata “PERCORSI”. Oltre 100 tappe, organizzate in 14 itinerari, all’interno dei quali scoprire il nostro meraviglioso territorio e cogliere l’occasione di visitare le cantine produttrici regionali.