IL GALANTUOMO PELIGNO
Sono rare le fotografie pubblicate che lo ritraggono in vigna o in cantina, amava mostrarsi con la discrezione dei gentiluomini di una volta, dal tono misurato, dai modi pacati. Nonostante si schermisse fra interviste e incontri, restava come un caposaldo nei discorsi sul vino abruzzese. Rappresentava l’orgoglio della Valle Peligna, la storia titolata del vino aquilano. Nicola Pietrantonj portava il nome di quell’avo che, nel 1889, primo in Abruzzo, conseguì il titolo di enologo presso la Regia Scuola di Conegliano Veneto e da lì tornò in regione a dare nuovo slancio all’azienda vitivinicola fondata a Vittorito da suo padre Alfonso prima del 1830, su antiche proprietà della zona. Questa tradizione la leggevi con garbo e sobrietà negli occhi di Nicola Pietrantonj, scomparso lo scorso 10 maggio, ad 80 anni, a causa di complicazioni improvvise di alcuni problemi di salute che aveva affrontato con caparbietà negli ultimi anni. Nessuno, però, se lo sarebbe aspettato. Non la famiglia, la moglie, le figlie, con due delle tre sorelle, Alice e Roberta, a stretto contatto del padre quotidianamente fra i vigneti, le cantine, l’amministrazione aziendale: avrebbe dovuto ancora affiancarle e consigliarle, come hanno ricordato durante le esequie. Non il mondo dell’agricoltura, che sostenne in tempi passati con battaglie di categoria per ridare dignità ad un settore poi, lentamente, valorizzato.

Nicola Pietrantonj. Produttore storico dell’aquilano, è scomparso a ottant’anni. A Vittorito guidò l’antica casa vinicola di famiglia
Non la società del vino abruzzese che si è unita al dolore dei familiari e della comunità di Vittorito, commemorando un indimenticabile “signore del vino”, capace nei decenni, con la stessa intraprendente cortesia, di tutelare il patrimonio produttivo locale e della propria casa vinicola e di aprirsi alle esigenze più moderne, anche nell’impegno dell’export. “L’Abruzzo perde un testimone della sua storia vitivinicola”, ha commentato Valentino Di Campli, presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, “un produttore responsabile, custode del territorio, promotore dei vini della provincia dell’Aquila, ben presente nel mercato italiano ed estero con le sue bottiglie che raccontano con orgoglio nel mondo l’appartenenza a questa terra”. “Nicola Pietrantonj rappresentava il vero riferimento della Valle Peligna”, aggiunge Ottaviano Pasquale, vignaiolo di Prezza, titolare dell’azienda Praesidium, “un produttore attento a cui bisogna riconoscere il merito di aver tenuto viva tanti anni fa l’attività vitivinicola della nostra valle, acquistando l’uva a piccoli produttori contadini in un frangente in cui le vigne venivano progressivamente abbandonate”. Dialogare con Nicola Pietrantonj significava scoprire un mondo naturale e produttivo all’incrocio tra i parchi della Maiella, del Sirente e del Massiccio del Morrone, ascoltare citazioni di Ovidio, Marziale e Plinio il Vecchio sulle radici viticole del suo borgo, Vittorito, significava assaporare le memorie secolari di mastri innestatori, bottai, mediatori e agricoltori, le curiosità legate alla cisterna da primato rivestita in vetro di Murano costruita nel 1893 da Alfonso Pietrantonj, all’etichetta nera dedicata ad Italo Pietrantonj o a quella del Cerano che riproduce il particolare di un affresco della Sala Teofilo Patini del palazzo Pietrantonj dell’Aquila. Significava poter contare su un patrimonio di sapienza e narrazione, di oralità, pregiato e importante, in fatto di vite, di vino, di vita. Questo dialogo mancherà davvero molto a molti.
Per restare aggiornato, Ti invitiamo ad iscriverti alla nostra Newsletter mensile e a seguirci nelle nostre attività sui social come Facebook, Instagram, Twitter e Youtube.