IL CARNEVALE D’ABRUZZO: TRA RITI PROPIZIATORI, TEATRO ED ALLEGORIA

Di Staff | 13 febbraio 2021 | EventiPercorsi

Così come in ogni altra regione, il Carnevale rappresenta un’occasione per conoscere storia ed origini del nostro territorio, grazie a tradizioni ed usanze storiche che si tramandano nelle generazioni, a volte rimanendo autentiche, altre assumendo nuovi significati o ritualità.

Il festeggiamento del Carnevale in Abruzzo è anch’esso profondamente legato all’identità rurale ed agricola, della pastorizia e della terra, come altre ricorrenze.

Anticamente aveva luogo con una serie di festeggiamenti tra sacro e profano, tra la festa di Sant’Antonio a metà gennaio ed il mercoledì delle ceneri, che da inizio alla Quaresima. In tempi odierni, è sospeso fra tradizione e trasgressione: un’occasione unica ed attesa tutto l’anno, in cui farsa ed ironia sono protagoniste di scena.

Tra le usanze storiche più diffuse si annoverano festeggiamenti legati a balli, messe in scena teatrali e dalle origini antichissime e roghi di fantocci di cartapesta, con lo scopo di esorcizzare l’anno appena concluso ed auspicare l’abbondanza per la primavera in arrivo.

Abbondanza, scherzo e divertimento terminano sempre il martedì grasso, precedendo dunque il digiuno e la penitenza della Quaresima.

DAL MARTEDÍ GRASSO AL MERCOLEDÍ DELLE CENERI

Il Vate, Gabriele D’Annunzio, celebrava così la ricorrenza in una filastrocca:

«Carnevale vecchio e pazzo s’è venduto il materasso
per comprare pane, vino,
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia a un pallone.
Beve e beve e all’improvviso
gli diventa rosso il viso,
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia…
così muore il Carnevale
gli fanno il funerale,
dalla polvere era nato
ed in polvere è tornato.»

(Gabriele d’Annunzio, Carnevale di Francavilla)

 

Questo dualismo è persino celebrato in alcuni detti storici abruzzesi che sottolineano lo sfarzo in contrapposizione alla modestia e alla moderazione:

Carnevale valènte valènte, huije la arne dumane la lènte   (Carnevale valente valente, oggi la carne e domani la lenticchia)

L’Amore de Carnevale more a la Quaroseme  (L’Amore di Carnevale muore in Quaresima)

Quande lu padre fa Carnevale a feie j’attocche a ffà Quaroseme  (Quando il padre fa Carnevale, ai figli tocca fare Quaresima)

IL CARNEVALE D’ABRUZZO A FRANCAVILLA AL MARE

Tante sono le celebrazioni del Carnevale in Abruzzo: ogni comune, anche il più piccolo piccolo borgo, promuove grandi e piccole iniziative con comitati cittadini, associazioni pro loco, che si propongono di supportare e tramandare festeggiamenti tipici e tradizioni del territorio, intrattenere la cittadinanza ed attrarre l’interesse di visitatori.

Tuttavia, dopo la seconda guerra mondiale, la più nota manifestazione della regione è divenuta senza dubbio quella di Francavilla al Mare, con l’allegorica sfilata dei carri che ricorda quella di Viareggio.

Una parata sfarzosa, la cui prima edizione risale al 1956, nata per volontà di animare la località turistica balneare anche d’inverno. Nel tempo ha assunto una risonanza oltre i confini regionali e per questo le sue edizioni sono un richiamo per maestri cartapestai, orchestratori e musicisti, provenienti anche da lontano.

La sua celebrazione, ormai “classica” prevede la sfilata lungo il viale principale del comune, tra la stazione ferroviaria e la vicina piazza della Sirena. Apre la parata il carro di Re Patanello (maschera ufficiale del Carnevale d’Abruzzo a Francavilla), ispirato ad un ciabattino vissuto alla fine dell’800, burlone e stravagante, che rispecchia l’anima della festività. I carri rappresentano scene allegoriche, spesso sono ispirati alla satira politica o sociale oppure a personaggi di fantasia o fumetti internazionali.

La festa è fortemente sentita dalla cittadinanza locale, che partecipa alla sfilata con costumi in maschera ed alla sua organizzazione annuale con un comitato promotore. All’arrivo, una giuria ha il compito di selezionare il carro vincitore.

L’edizione di quest’anno non si terrà, a causa della pandemia in corso. Tuttavia è sempre bello conoscere le tradizioni e gli eventi che rendono unico il nostro territorio e magari prendersi del tempo per pianificare degli itinerari alla scoperta di luoghi di cultura, enogastronomia e cantine abruzzesi.

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