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TUTTO
DÀ VALORE
ALLA VITE

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TRA IL MARE ADRIATICO E I MASSICCI DEL
GRAN SASSO D’ITALIA E DELLA MAJELLA

Grazie alla sua collocazione strategica, il territorio beneficia di forti escursioni termiche tra il giorno e la notte che, associate a una buona ventilazione, garantiscono alla vite un microclima ideale per vegetare e produrre uve di straordinaria qualità. Come il Montepulciano, considerato ormai da diversi anni uno tra i grandi vitigni a bacca rossa d’Italia.

L’Abruzzo può essere suddiviso in due zone: quella interna montuosa, che si distingue per un clima continentale e costituisce oltre il 65% dell’intero territorio regionale, e quella litoranea con l’ampia fascia collinare e clima mite.

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VITIGNI D’ABRUZZO

LA STORIA DEI VINI ABRUZZESI
HA RADICI LONTANE NEL TEMPO.

Da Ovidio a Polibio sono tante e autorevoli le testimonianze della presenza di una tradizione vitivinicola in Abruzzo già nell’antichità. Concentrata, fino al Rinascimento, prevalentemente nella Valle Peligna, in provincia de L’Aquila, la viticoltura abruzzese ha poi conosciuto una fase di rapida trasformazione, soprattutto nel periodo dell’unificazione. Ma è negli ultimi 40-50 anni che la viticoltura abruzzese si è specializzata e in modo molto razionale ha via via abbandonato le aree più difficili per ridistribuirsi in quelle più vocate della collina litoranea. Il Montepulciano è tra i vitigni più diffusi e rappresenta più della metà della base ampelografica regionale, oltre a essere il vitigno di riferimento della DOC Montepulciano d’Abruzzo, che conta anche la tipologia Cerasuolo.

Coltivato su circa 17 mila ettari, con un trend in continua crescita (negli ultimi anni oltre il 70% dei nuovi impianti sono stati realizzati con questo vitigno), si hanno notizie certe sulla sua presenza in Abruzzo sin dalla metà del ‘700. Segue poi il vitigno bianco Trebbiano d’Abruzzo con circa 14 mila ettari, che dà origine all’omonima DOC, altra protagonista della storia vinicola abruzzese. Infine si annoverano una serie di vitigni tra autoctoni, nazionali e internazionali quali Passerina, Pecorino, Cococciola e poi Sangiovese, Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Merlot.

VITICOLTURA IN NUMERI

L’ABRUZZO ENOLOGICO È ORMAI
UNA GRANDE REALTÀ.

Lo dimostrano la crescita qualitativa, l’interesse della critica e del mercato e i successi riportati ogni anno nei concorsi nazionali e internazionali. Merito soprattutto di una forte valorizzazione del territorio e dei suoi vitigni autoctoni più importanti, e di una nuova generazione di enologi e di imprenditori vitivinicoli.

 

Con 36 mila ettari di superficie vitata e una produzione annua di 3,8 milioni di ettolitri, la vitivinicoltura oggi è senza dubbio il comparto più importante nell’ambito della produzione agricola regionale.

 

La produzione di vini a denominazione di origine raggiunge il milione di ettolitri, di cui:

 

oltre 800 mila di Montepulciano d’Abruzzo
192 mila di Trebbiano d’Abruzzo
4 mila per la DOC Controguerra
4 mila per il Montepulciano d’Abruzzo “Colline Teramane” che dalla vendemmia 2003 può fregiarsi della DOCG.

 

Le aree produttive si concentrano prevalentemente nella zona collinare, in particolar modo nel teatino dove insiste il 75% del territorio vitato; seguono Pescara e Teramo con circa il 10% ciascuna e infine L’Aquila con meno del 4%.

I tre quarti della produzione complessiva di vino provengono da 40 cantine cooperative (32 attive in provincia di Chieti) che unitamente a quelle private compongono un quadro di 160 aziende di trasformazione, 120 delle quali imbottigliano con propria etichetta. Nel 2004 il prodotto confezionato ha superato 100 milioni di bottiglie.

 

La forma di allevamento maggiormente diffusa in Abruzzo è la pergola abruzzese che rappresenta oltre l’80% del vigneto regionale mentre nei nuovi impianti e reimpianti prevale nella maggior parte dei casi la forma a filare (cordone speronato, cordone libero, gdc).

 

Oltre a quello nazionale, i principali mercati di riferimento per i vini abruzzesi sono: Germania (23%), Stati Uniti (20%) e Canada (10%). In forte crescita risultano il mercato inglese e quello dei Paesi del Nord Europa come Svezia, Danimarca, Norvegia, in virtù del buon rapporto qualità/prezzo dei nostri prodotti.

EXPORT VINO ABRUZZO 2022 - % A VALORE PER PAESE
229,454 MILIONI DI € +8% SU 2021

TERRA DI SAPORI

IN CUCINA COME IN NATURA,
L’ABRUZZO È UNA TERRA RICCA E GENEROSA

La notevole varietà di sapori e profumi, le produzioni delle incontaminate aree di montagna, la tradizione agricola e pastorale delle sue aree montane e collinari e l’abbondante varietà di pescato del Mar Adriatico ne fanno una regione unica dal punto di vista culinario.

La bontà dell’oro verde d’Abruzzo è certificata da ben tre riconoscimenti DOP relativi agli ambiti Aprutino Pescarese, Colline Teatine e Pretuziano delle Colline Teramane.

OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA

Autentico e prezioso oro rosso d’Abruzzo, si coltiva sulle terre dell’Altopiano di Navelli ad un’altitudine compresa tra 400 e 1100 metri. Si raccoglie manualmente tra ottobre e novembre prima che il sole apra il fiore.

ZAFFERANO

L’oro rosso

Nasce alle pendici del Gran Sasso d’Italia, su terreni brulli e aridi ad oltre 1000 metri di altezza. Piccola e saporita, non ha bisogno di stare in ammollo prima di essere consumata, magari dentro una calda zuppa.

LENTICCHIE

Santo Stefano di Sessanio

Salume realizzato con tagli di carne suina magra tritata finemente con un lardello di grasso inserito nell’impasto. Vendute a coppia, sono chiamate in genere coglioni di mulo anche per la caratteristica forma ovoidale.

MORTADELLA

Campotosto

È la regina dei salumi d’Abruzzo, ricavata dalle parti più nobili del maiale tagliate a grana grossa rigorosamente a mano e condite con un trito di peperone dolce e piccante, finocchietto selvatico e talvolta pepe.

VENTRICINA

Del vastese

Prodotto alle pendici del versante orientale del Gran Sasso d’Italia, è l’unico formaggio in Italia e probabilmente del mondo ad essere realizzato con il caglio di suino in grado di conferirgli aroma e gusto particolari.

PECORINO

Farindola

Arance, limoni, mandarini, cedri e l’originale cetrangolo donano profumi e colori alla costa tra Ortona e Fossacesia. Si consumano freschi o trasformati, soprattutto per la produzione di dolci e distillati di qualità.

AGRUMI

Costa dei Trabocchi

Tipico delle terre del Sangro Aventino, si raccoglie dai primi giorni di agosto, quando il colore rosso brillante si fa intenso. Per la sua caratteristica forma a testa all’insù è chiamato localmente a cocce capammonte.

PEPERONE ROSSO

Altino

Croccante e dal sapore dolce, viene coltivata su terre giovani e d’altura un tempo ricoperte dalle acque del lago, oggi dotate di notevole fertilità in grado di restituire un elevato contenuto vitaminico e proteico.

CAROTA

Altipiano del Fucino

Secco o dolce che sia, ancora oggi accompagna il brindisi di molti banchetti nuziali, quando si offre agli invitati il vino messo ad invecchiare alla nascita del figlio, conservato in una piccola botte come una reliquia.

VINO COTTO

Roccamontepiano

Tipico del periodo pasquale, ma comunque disponibile anche nel resto dell’anno, consiste in una sorta di torta rustica ripiena di formaggio e uova dalla forma simile a quella di un grande raviolo o un piccolo panzerotto.

FIADONE

Dai compleanni alle cresime, è la torta tradizionale di ogni cerimonia abruzzese. Chiamata localmente pizza dogge è composta da dischi di Pan di Spagna variamente bagnati e farciti con strati di crema e cioccolato.

PIZZA DOLCE